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3.o globuli sanguigni rossi (§ 14), ora ben conservati, ora ridotti ad anelli incolori, ora deformati, raggrinzati, quasi irreconoscibili. Quando il
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3.o Cristalli. Comunissimi e copiosi sono i cristalli di fosfato triplo o fosfato ammonico-magnesiaco (§ 138). Sono di grossezza diversissima; i
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In casi pure rarissimi i distomi vennero evacuati colle feci. Nella Gaz. des Hôpitaux (dec. 1878) si riferisce di un uomo di 31 anni, sofferente da 3
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’intestino e lo strato muscolo-dermico, lungo 4-5 µ, largo 3 µ; è il rudimento genitale. La coda ha grossa base, e termina a punta molto affilata.
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gocciole adipose; 3.o numerosi granuli proteici; 4.o cristalli di colesterina; 5.o immensa quantità di granuli e concrezioni grosse 2-30-40 µ, omogenee
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81. 3.o Cellule epiteliche degli alveoli polmonari.
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, cioè dal 3.o al 7.o giorno di malattia; in un giorno se ne possono eliminare fin 24-30. REMAK avrebbe accordato loro un certo significato prognostico
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della grossezza di 1-3 µ, hanno decorso onduloso, circonvoluto; presentano non di rado delle biforcazioni; e, ciò che importa notare, resistono
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Zurigo (di 3 dei quali fu fatta l’autopsia) trovò sarcina nello sputo. Tutti avevano processi distruttivi dei polmoni. In un paziente la faringe
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(la lunghezza di questi ultimi può giungere fino a 3-6 µ, secondo LEYDEN e JAFFELEYDEN e JAFFE, Deut. Arch. für Med. II, p. 488.), ovvero sotto la forma
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della grossezza da frazioni di millimetro fino a 3-5 mill. e più, di forma tendente alla sferica, costituiti da una sostanza di aspetto vitreo
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esclusivamente dalle lamelle pavimentose vaginali. Verso il 2.o e 3.o giorno i globuli rossi vanno diminuendo, mentre si presentano sempre più numerosi i
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107. Prima della secrezione del vero latte, incominciando dal 3.o 4.o 5.o mese di gravidanza, la mammella secerne un liquido di vario aspetto, cui si
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tubo di vetro a punta capillare (§ 7). - È bene di ripetere più volte l’esame a diverso tempo dall’emissione (da 2 a 3 fino a 24 ore), in modo da poter
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Metodo di Fleischl. In un tubo d’assaggio si mescolano 3-5 Cc. di orina con pari quantità di soluzione concentrata di nitrato di soda; poi, tenendo
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3.o In casi patologici, specie nella febbre, l’orina è di colore rosso carico sia per l’aumento del pigmento normale, sia per una sostanza poco nota
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per indicare in digrosso se un orina è ricca di questo cromogeno; si versano in un tubo d’assaggio o in una capsula di porcellana 3-4 Cc. di acido
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soluzione di potassa caustica (1: 3); si scuote la miscela, e si riscalda la parte superiore della colonna liquida. Se c’è zucchero questa parte
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sferici, di un diametro variante fra i 5 ed i 12 µ (Tavola 1.a, fig. 3 a, b), di color bianco, a superficie leggermente granulosa, sicchè il loro contorno
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che al di fuori dell’organismo; 3.o da esseri organizzati vegetali od animali. - Studieremo particolarmente queste diverse forme, accennandone la
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, 2-3 o più leucociti.
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concentrata (1:3) e riscaldati. Precipitano i fosfati terrei, e questi appaiono non già di color grigio biancastro come nell’orina normale, ma bensì di
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Da un obbiettivo L che essenzialmente può essere costituito d’una sola lente, ma che ora, di regola, è rappresentato da un sistema di 3 o 4 lenti
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si scorgerà (fìg. 3.a c) come i leucociti lentamente emettano e ritraggano dei prolungamenti, si allunghino, si accorcino, presentino temporariamente
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base a varie classificazioni. Noi, seguendo ROVIDA, li distingueremo in: 1.o cilindri jalini od incolori; 2.o cilindroidi; 3.o cilindri giallicci o
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diluiti, e specialmente nell’acido nitrico diluito a 2/3, a 1/2 o ad 1/3. I cilindroidi non constano di mucina, come da taluno si vuole, giacchè si
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16. - 3. Granuli. - Nel sangue si possono trovare tanto dei granuli di grasso quanto dei granuli albuminosi. I primi, riconoscibili ai soliti
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. Kidney diseases, ecc. 3.a ed., p. 307.. Probabilmente appartengono alla stessa specie quei vermi che, in casi di ematuria endemica, vennero trovati da
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3.o Colla pipetta piccola si assorbano e si misurino esattamente 10 mill. cubici di sangue. Per assorbire si adatta alla parte tronca della pipetta
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2.o Con una lancetta si pratica una piccola ferita (lunga un 2 o 3 millimetri) sulla punta di un dito, preferibilmente nel rilievo cutaneo che limita
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3.o Questa soluzione si versa nel semicanale dell’istrumento e, svitando il tubo interno, la si aspira fra i due vetri paralleli, fino a che si formi
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dicono, adoperando l’oculare 3 e l’obiettivo VIII di HARTNACK, se si tratta di sangue normale, si trovano nel campo 3 o 4 leucociti; se invece il numero
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30. - 3.o Metodo spettroscopico. - Per questo è necessario disporre di uno spettroscopio o di un microspettroscopio e conoscerne l’uso. Esso è basato
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’ossiemoglobina.2.o la soluzione è verde bruniccio e presenta le strie della metemoglobina (Fig. VI. 3). Aggiungendo poco solfuro d’ammonio si ottengono
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cloralio, ecc. ROUSSIN propone una mescolanza di 3 parti di glicerina, 1 d’acido solforico e di tanta acqua che basti a ridurre la miscela alla densità di
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3.o Gli essudati purulenti, opachi, devono la loro opacità e il loro colore bianco giallognolo alla grande quantità di leucociti che contengono
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, invece, le cellule protoplasmatiche descritte al numero 3.o. L’autopsia della donna, che morì dopo pochi giorni di peritonite, diede la soluzione del
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assai grosse (30 µ. e più) piene di gocciole adipose (d); 3.o cellule protoplasmatiche, spesso allungate, con nucleo nucleolato (b); 4.o cellule ed
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entro cui un numero vario, talora grandissimo, di gocciole adipose. 3.o Qualche rara cellula, grossa fino a 40 µ, in cui un grande vacuolo spinge alla
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, non sempre ben conservate, ma tuttavia ben riconoscibili; 2.o lembi di cellule ricordanti l’epitelio pavimentoso (b); 3.o buon numero di cellule di
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dell'epitelio prismatico vibratile, nel 2.o per l’epitelio prismatico e le concrezioni colloidi, nel 3.o per le lamelle epidermiche, il grasso ed i peli.
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Il modello di microscopio forse più in uso è il N.o VIII di HARTNACK e PRAZMOWSKI che è assai comodo, e che, munito degli oculari 2, 3 e 4 (di cui il
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3.o Di regola si trovano nel pus dei globuli sanguigni rossi, ora scarsissimi, ora così copiosi da comunicare al liquido un distinto colore rosso o
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vorrebbe che la sostanza colorante (vivianite degli uni, piocianina degli altri) fosse prodotta da speciali vibrioniLÜCKE, Arch, für Chirurgie Vol. 3.o p
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Un modello più modesto, ma pur buono è il N.o 7 di SEIBERTe KRAFFT È provvisto degli oculari 1 e 3 e degli obbiettivi 2 e 5 a, e dà 4 ingrandimenti
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Gli elementi del fungo sono costituiti: 1.o da spore (fig. 29 c) rotondeggianti, della grossezza media di 4-6 µ, con estremi di 3-8 µ, fornite di un
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del fungo, rappresentati: 1.o da un micelio a filamenti della grossezza media di 3 µ, i quali sono pallidi assai, e contenenti tratto tratto delle
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47. 3.o Trichophyton tonsurans (Tav. 3a, fig. 33 e 34). - (Gli elementi di questo fungo si moltiplicano nell’epidermide, dando luogo all’Herpes
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Il fungo fra gli strati cornei dell’epidermide è di solito allo stato di filamenti, e questi sono della grossezza di 2-3 µ, ondulosi, articolati
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che un terzo della cisti, e vi sta piegato a spirale, formando 2, 3 fin 4 giri. Sono rare le cisti che contengono 2 vermi o 3. - Spesso attorno alla
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